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IL PONTE DI RIALTO E SAN MARCO_La morte a Venezia
PONTE DI RIALTO
"Era la familiare via della laguna, quella che passa davanti a San Marco e percorre il Canal Grande. Sul sedile semicircolare di prua, Aschenbach se ne stava col braccio appoggiato al parapetto, facendosi schermo della mano agli occhi. Oltrepassati i giardini pubblici, si schiuse ancora e sparì la grazia principesca della Piazzetta; poi cominciò la grande sfilata dei palazzi, e allo svolto dell’arteria d’acqua apparve la mirabile campata marmorea di Rialto."
Il Ponte di Rialto è il più antico ponte che sia stato costruito per attraversare Canal Grande.
Sostituito più volte sempre in legno, nel 1500 viene immortalato da Jacopo de Barbari con la parte centrale apribile con un ponte levatoio per poter far passare le grandi imbarcazioni alberate. Agli inizi del XVI il Senato decise secolo che si sarebbe costruito un ponte in pietra, ma incendi, pestilenze e la guerra contro il turco rinviarono l'inizio dei lavori al 1580. Solo nel 1591 la costruzione del ponte che vediamo tutt'oggi venne portata a termine In cima al ponte, sullo spiazzo centrale, due grandi archi uniscono al centro le file di botteghe. Visto dal Canal Grande, sull'archivolto sud, le figure scolpite dell'Arcangelo Gabriele da un lato, della Vergine Maria dall'altro nell'atto di ricevere il celeste messaggio, con la Colomba tra i due, ricordano la leggendaria data di fondazione di Venezia, avvenuta, secondo antica tradizione, il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, dell'anno 421. La data è richiamata, insieme a quella di costruzione del ponte, nell'epigrafe scolpita sui quattro piedritti.
SAN MARCO
"Da un po’ di tempo non gli bastava più star vicino e contemplare l’amato nei ritmi concessi deal regolare ritmo di vita e dal favore del caso: ormai lo seguiva, lo appostava. la domenica, per esempio, i polacchi non venivano mai alla spiaggia; indovinò che si recavano a San Marco per la messa, vi andò subito anch’egli. Appena entrato dal bagliore accecante della piazza nella dorata semioscurità della basilica, scorse l’oggetto delle sue ansie chino in atto devoto su un inginocchiatoio. Si fermò nel fondo, sullo sbocconcellato pavimento a mosaico, tra gente che biascicava preghiere e si segnava genuflettendosi; il massiccio splendore levantino del tempio agiva sopra i suoi sensi con intensità conturbante."
La prima Chiesa dedicata a San Marco, voluta da Giustiniano Partecipazio, fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell'820 per ospitare le reliquie di San Marco trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. Risale al IX secolo anche il primo Campanile di San Marco. La primitiva chiesa di San Marco venne poco dopo sostituita da una nuova, sita nel luogo attuale e costruita nell'832; questa però andò in fiamme durante una rivolta nel 976 e fu quindi nuovamente edificata nel 978 da Pietro I Orseolo. La basilica attuale risale a un'altra ricostruzione (incominciata dal doge Domenico Contarini nel 1063) che ricalcò abbastanza fedelmente le dimensioni e l'impianto dell'edificio precedente. In particolare la forma architettonica nel suo complesso si avvicina molto a quella dell'antica Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli. La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. Nel 1231 un incendio devasta la basilica che viene subito restaurata.
I MOSAICI DELLA CHIESA
Quando si pensa alla basilica di San Marco, le prime immagini che vengono alla mente sono quelle dei mosaici e dei loro sfondi dorati. I mosaici rivestono per oltre 8000 metri quadrati le pareti, le volte e le cupole della basilica marciana. I mosaici raffigurano storie tratte dalla Bibbia, figure allegoriche, vicende della vita di Cristo, della Vergine, di San Marco e di altri santi. La basilica è avvolta da luce velata, come nelle chiese mediorientali, ed essa varia continuamente nelle diverse ore del giorno, con effetti suggestivi e di grande intensità. Nei mosaici di San Marco troviamo la più significativa testimonianza della storia, delle aspirazioni, della fede di Venezia e dell’evolversi dei linguaggi e delle tendenze che hanno caratterizzato la sua arte: dalle origini greco-bizantine, alle espressioni artistiche autoctone e all’abilità di interpretare e personalizzare messaggi importati dall’esterno fino all’odierna, difficilissima arte della conservazione e del ripristino di questo preziosi e complessi manufatti.
PH.SARA ALGERI
Ultimo aggiornamento: 03-08-2017